ABBATTERE TEMPI LISTE ATTESA: 10.392 FIRME DEI PENSIONATI CISL

I PENSIONATI CISL DEL PIEMONTE ORIENTALE PRESENTANO 10.392 FIRME IN REGIONE PER ABBATTERE I TEMPI TROPPO LUNGHI PER LE LISTE D’ ATTESA

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Una delegazione dei Pensionati della CISL del Piemonte orientale in rappresentanza delle province di Novara, Biella, Verbania e Vercelli, si è incontrata martedì 12 dicembre a Torino con I Responsabili della Regione Piemonte.

La delegazione era composta dal Segretario Generale Emilio Lonati, da Andrea Camona della Segreteria e dai responsabili di alcune zone Claudio Bignoli di Galliate, Silvano Di Stefano di Verbania, Renato Guano di Cossato e Patrizia Belloni di Santhià ,  da Bruna Tomasi Cont della Segreteria  CISL Piemonte ,  da Francescantonio Guidotti della Segreteria FNP regionale e da Roberto Bompan dell’UST.

L’incontro,che ha visto la presenza del Presidente Chiamparino e degli Assessori Saitta e Ferrari,si è tenuto presso la sede del Consiglio Regionale; è iniziato attorno alle 11,30 e si è prolungato per circa 40 min.

Ha aperto Bruna Tomasi Cont,affermando che la Cisl Regionale aveva deciso  di essere presente per sottolineare l’importanza dell’incontro .

Guidotti della Segreteria Regionale FNP ha ricordato l’iniziativa unitaria a Torino sulle liste d’attesa del primo dicembre e il tavolo di confronto aperto a riguardo con la Regione Piemonte. Ha aggiunto che  la Fnp del P.O. si è mossa prima di altri; dallo studio sindacale unitario emerge che nel P.O.  le liste d’attesa sono generalmente meno “lunghe” degli altri territori piemontesi,come conseguenza del fatto che in questa realtà è presente la valvola di sfogo della mobilità verso la Lombardia.

Emilio Lonati, ringraziando il Presidente , ha consegnato le 10.392 firme raccolte tra persone consapevoli del problema sottolineando che “” sono firme dei suoi concittadini più deboli che vivono il dramma delle liste d’attesa: per età o per condizioni di reddito si sono trovati impossibilitati a fare ricorso alle visite private e ad attendere i lunghi tempi di attesa delle strutture pubbliche ,a volte con grave pregiudizio per le proprie condizioni di salute.””

“”Non è accettabile che venga data una visita oculistica per un possibile intervento sulla cataratta dopo 14 mesi a un anziano di 85 anni….;potrebbe non esserci più.

Non è accettabile ,come ci raccontava una “vecchietta” disperata,andare dopo 6 mesi di attesa a una visita specialistica e sentirsi dire dal medico “ Signora, perchè non è venuta prima ? Adesso potrebbe essere tardi….”.

Queste cose non possono accadere …

C’ è anche una componente etica dietro la nostra iniziativa infatti grazie al concetto di UNIVERSALITA’,di fronte alla SALUTE dovremmo essere TUTTI uguali,questo vale solo nella fase “acuta” (pronto soccorso- Ospedale) mentre nella fase di pre- acuzie, spesso se hai i soldi ti curi privatamente,presto e bene , altrimenti aspetti…

Non è pensabile “”che le tac,le risonanze magnetiche,le ecografie,le visite specialistiche chiudano alle ore 15,00,quando i centri commerciali – in nome dell’ iper consumismo – sono aperti fino alle 22,00,il sabato e la domenica pure.””

I supermercati Carrefour sono aperti tutta notte,24 ore su 24 ….: se ti svegli alle 4 di mattina e ti viene voglia di un po’ di prosciutto di San Daniele…e nel tuo frigorifero non c’è …,devi trovare un supermercato aperto !!!! MA SE TI SERVE UN MEDICO,QUELLO NON C’E’.

Dall’analisi fatta da cgil cisl uil sui tempi di attesa ,emerge che il P.O. ha tempi lunghi,ma meno di quelli delle altre province. Il motivo c’è .

Lo dice la nostra esperienza ,lo confermano i dati statistici :

  • Noi ,delle città “di confine”(No-VC-VCO),siamo soliti,PURTROPPO,rivolgerci alla sanità Lombarda : basta varcare il Ticino,e trovi tempi di attesa quasi sempre dimezzati (e portiamo oltre Ticino anche il nostro ticket e la quota regionale)
  • Questo fenomeno è confermato anche dai dati sulla mobilità passiva : dentro i 40/50 milioni di euro di saldo negativo della Regione Piemonte,la parte del leone la fanno Novara,Alessandria,Vercelli,le città di confine.

C’è quindi una componente negativa anche per quanto riguarda l’aspetto economico.

Lonati ha apprezzato il fatto che la Giunta regionale ha riconosciuto che ridurre i tempi di attesa rientra tra le priorità da affrontare;non a caso è aperto su questo un confronto con le OOSS. Per questo a nome delle 10392 da noi raccolte si chiede  di intervenire perché vengano ridotti gli insostenibili tempi di attesa attuando quegli investimenti e quelle riorganizzazioni per l’ampliamento degli orari,applicata in altre Regioni con positivi risultati .

L’uscita dal Piano di rientro,ci aiuta. Buona la comunicazione fatta recentemente da Saitta sulla sperimentazione in corso nel cuneese circa l’apertura delle Tac la sera e di sabato….è musica per le nostre orecchie! Questa è la strada giusta (insieme al Centro prenotazioni Unico,ecc)

Certo ci saranno resistenze : i medici che fanno l’intramoenia e che non potranno più utilizzare le attrezzature dalle 15,30 in avanti , le cliniche private che corrono il rischio di avere meno domanda, le resistenze interne  al sistema .

Concludendo Lonati chiede al Presidente di avere coraggio e ribadisce che il Sindacato c’è su questa battaglia.

Il Presidente Chiamparino rispondendo sottolinea la positività dell’iniziativa che si basa sulla partecipazione dei cittadini e non sulla rabbia o sulla rassegnazione.

Le firme consegnate saranno usate a sostegno del problema delle liste di attesa(tema sul quale la Regione sta  lavorando) . Daranno più forza per portare avanti le soluzioni del problema. E’ giusto utilizzare maggiormente gli impianti/macchinari della sanità,come farebbe qualsiasi altra azienda che deve aumentare la produzione.

Ci sono purtroppo resistenze : medici,lavoratori sanità, la sanità privata(che però non deve essere demonizzata ; può avere un ruolo per la soluzione del problema liste)

Le zone “di confine”(anche Tortona) sono quelle che “soffrono” per numero anche di prestazioni più basse rispetto alle altre realtà. La mobilità passiva è un problema. Ci costa. Concludendo il Presidente sottolinea come  la salute è un diritto ,che deve essere uguale dappertutto.