IMU TASI PAGAMENTO PRIMA RATA

IMU E TASI 2018, ISTRUZIONI PER IL PAGAMENTO DELLA PRIMA RATA.

Anche quest’anno è arrivata la scadenza di acconto Imu e Tasi ma con poche sorprese, solo per
la semplice ragione che le aliquote non potevano essere aumentate oltre il tetto massimo, che
molti Comuni hanno raggiunto da anni. Quindi non si pagherà, tranne rari casi, più dell’anno
scorso. L’importo dovuto dovrà essere versato entro il 16 giugno,ma si tratta di un sabato, quindi è possibile lo slittamento al lunedì successivo.
Dato che quella di giugno 2018 è la rata di acconto, una volta calcolata l’imposta
annua mediante le aliquote applicate, bisognerà versare il 50% dell’importo dovuto, rimandando a
lunedì 17 dicembre 2018 (dato che il 16 è domenica) il saldo finale.
Per qualsiasi informazione rivolgersi al CAF della CISL.




FURLAN: AUGURI AL GOVERNO. GRAZIE A MATTARELLA

Il Segretario generale della CISL Annamaria Furlan ha dichiarato : “Speriamo che il nuovo Governo, guidato dal professore Conte, al quale vanno, insieme alla squadra dei suoi Ministri, gli auguri di buon lavoro dalla Cisl, sia all’altezza delle sfide cui è chiamato il nostro paese, come ci ha ricordato oggi il Presidente della Repubblica Mattarella nel suo discorso alla vigilia del 2 giugno”.
Ha quindi aggiunto : “Bisogna ringraziare il Presidente della Repubblica Mattarella, cui va tutto il nostro plauso, per aver condotto con grande saggezza e determinazione il paese fuori dalla crisi politica dopo quasi tre mesi dalle elezioni. E’ importante aver tutelato i valori fondativi della nostra Costituzione e riconfermata la centralità dell’Italia in Europa. Vedremo ora quali saranno i passi che il nostro paese farà nelle prossime settimane a cominciare dal vertice del G7 e dalle decisioni da prendere per costruire una Europa unita nello sviluppo, nel lavoro, nella solidarietà. Il sindacato e per quanto ci riguarda la Cisl, giudicherà l’azione del Governo dai fatti e dai provvedimenti concreti. Questa è stata sempre la nostra linea responsabile, pronti al confronto con le nostre proposte e con un atteggiamento costruttivo, senza per questo fare sconti a nessuno. Come ci ha ricordato oggi il Presidente della Repubblica Mattarella la portata dei gravi problemi del paese reclama il massimo di collaborazione, unità e coesione sociale. Ecco perchè è indispensabile un dialogo sociale tra le istituzioni e le parti sociali, cui speriamo il nuovo Governo non si sottrarrà, per affrontare i problemi della crescita, del lavoro dei giovani, di una riforma fiscale equa, dei tanti dossier e vertenze aziendali aperti che attendono una soluzione. Come ci ha indicato oggi il Capo dello Stato bisogna ridurre le disuguaglianze, grazie a interventi coordinati sui temi delle periferie delle nuove povertà, attraverso la promozione di forme più avanzate di solidarietà verso le fasce più deboli della popolazione, le famiglie in difficoltà, i giovani senza lavoro, gli anziani”.




TRECATE: LUNEDI’ 11 GIUGNO PRESSO TEATRO COMUNALE

TRECATE SPORTELLO COCODE’AL PRIMO ANNO DI SPERIMENTAZIONE
TUTTI I CITTADINI SONO INVITATI A PARTECIPARE ALL’INCONTRO.

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XVI Rapporto nazionale Cittadinanzattiva sulle politiche della cronicità

La FNP CISL ha partecipato alla presentazione del XVI Rapporto di Cittadinanzattiva sulle politiche della cronicità, con la presenza di 50 associazioni di pazienti con patologie croniche (52%) e rare (48%), con l’obiettivo di verificare quanto il Piano nazionale delle cronicità, varato di recente, sia ad oggi rispettato nelle sue diverse fasi. Dal Rapporto è emerso che, nonostante le riforme, atti governativi e provvedimenti, la maggior parte delle persone con patologie croniche e rare ancora non vede grandi risultati e non si sente al centro del percorso di cura. Oltre il 70% vorrebbe che si tenessero in maggiore considerazione le difficoltà economiche e il disagio psicologico connessi alla patologia. Chiedono cure più umane, attraverso ad esempio un maggior ascolto da parte del personale sanitario (80,5%), liste d’attese meno lunghe (75,6%), aiuto alla famiglia nella gestione della patologia (70,7%) e meno burocrazia (68,2%).
L’emanazione dei nuovi LEA, per oltre il 55%, non ha prodotto cambiamenti rilevanti per la propria patologia, perché, in oltre un quarto dei casi (26,2%), di fatto non è stato attuato quanto previsto dalla legge.
Purtroppo il recepimento sia del Piano nazionale Cronicità, approvato ormai 20 mesi fa, nonché dei nuovi LEA, in vigore da 14 mesi, procedono a rilento e a macchia di leopardo: ad oggi solo Umbria, Puglia, Lazio, Emilia Romagna e Marche lo hanno recepito formalmente, mentre il Piemonte ha l’iter di recepimento ancora in corso.
Nello specifico, in tema di assistenza ospedaliera, la metà denuncia lunghe liste di attesa per essere ricoverato, la distanza dal luogo di cura, la mancata predisposizione della dimissione protetta. Sul territorio, le carenze sono evidenti: al primo posto i tempi di attesa, segnalati dal 90%, per accedere alle strutture riabilitative, alle lungodegenze o RSA, alle strutture semiresidenziali.
Nel caso delle RSA e lungodegenze, si segnala la mancanza di équipe multi professionali (55%), i costi eccessivi per la retta (50%), la necessità di pagare una persona per assistere il malato (45%). Nei centri diurni per attività terapeutico-riabilitative, spesso la riabilitazione è a totale carico del cittadino (44,4%) ed i tempi di permanenza sono troppo brevi per raggiungere il grado di riabilitazione necessario (44,4%).
Non va meglio per l’assistenza domiciliare: in questo caso, infatti, il numero di ore di assistenza erogate risulta insufficiente (61,9%), manca l’assistenza psicologica e quella di tipo sociale (57,1%) ed è di difficile attivazione e spesso viene negata (52,3%).

Se vuoi approfondire:
https://www.cittadinanzattiva.it/comunicati/salute/11441-presentato-il-XVI-rapporto-sulle-politiche-della-cronicita-molti-atti-pochi-fatti.html




70 ANNI DI SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE ITALIANA

Il 31 maggio i Pensionati della CISL di tutto il Piemonte hanno partecipato ad un interessante spettacolo organizzato dalle classi quinte delle Scuole Elementari di Villanova d’Asti in ricorrenza dei 70 anni della Costituzione italiana.
Lo spettacolo, tenuto al Teatro Comunale, è stato allietato anche dai canti dei ragazzi e della corale ANTEAS CISL di Asti.
Oltre ai dirigenti della FNP regionale hanno presenziato con significativi interventi il Sindaco di Villanova Christian Giordano, il Dirigente Scolastico Franco Calcagno e il Segretario Generale Cisl Alessandria-Asti Marco Ciani, sottolineando l’importanza di tutelare sempre la nostra Carta costituzionale, che è patrimonio di tutti.
Molto emozionante la testimonianza del partigiano ultranovantenne Lucio Tomalino .

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DICHIARAZIONI REDDITI 2016

Il 28 marzo u.s., Il Dipartimento delle Finanze del Mef ha pubblicato le statistiche fiscali delle dichiarazioni Irpef per l’anno d’imposta 2016.
Il numero totale dei contribuenti è risultato in aumento di circa 100.000 soggetti (+0,25% rispetto all’anno precedente). Circa 40,9 milioni di contribuenti hanno assolto l’obbligo dichiarativo. La regione con reddito medio complessivo più alto è la Lombardia (24.750 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (23.450 euro). La Calabria presenta il reddito medio più basso (14.950 euro).
L’imposta netta totale dichiarata è pari a 156 miliardi di euro, stabile rispetto all’anno precedente.
Incapienti. Oltre 10 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero, contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero coloro la cui imposta lorda si azzera per effetto delle detrazioni.
Analizzando i contribuenti per fasce di reddito complessivo si rileva che:
– nella classe fino a 15.000 euro si colloca il 45% dei contribuenti (4,2% dell’Irpef totale);
– in quella tra i 15.000- 50.000 euro vi è il 50% dei contribuenti (57% dell’Irpef totale);
– per redditi superiori a 50.000 euro si colloca il 5,3% dei contribuenti (39% dell’Irpef totale);
– per redditi maggiori a 300 mila euro vi è solo il 0,1% del totale contribuenti.
I redditi da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l’82% del reddito complessivo dichiarato; il reddito da pensione rappresenta circa il 30% del totale del reddito complessivo.
Pensionati. I pensionati sono 14,6 milioni (35,8% del totale contribuenti) e dichiarano un reddito medio da pensione di 17.170 euro e un reddito medio complessivo di 20.530 euro (+19,6% rispetto al reddito medio da pensione) composto dall’ 83,7% dal reddito da pensione e 16,3% da: redditi da fabbricati (6,1%), lavoro dipendente (5,2%), redditi d’impresa e di lavoro autonomo (2%) e redditi da partecipazione (1,6%).
Pensionati incapienti. Tra i pensionati 3,3 milioni di soggetti non dichiarano imposta netta per effetto sia di livelli reddituali rientranti nelle fasce di esonero sia dell’utilizzo delle detrazioni.
Confrontando la distribuzione dei dipendenti e dei pensionati per classi di reddito complessivo emerge che il 44,4% dei pensionati dichiara redditi bassi (fino a 15.000 euro) mentre i dipendenti si concentrano nella classe di reddito fino a 35.000 (86,1%).

La lettura completa:
http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2018/comunicato_0054.html




APPELLO CISL DI ANNAMARIAFURLAN NEL DELICATO MOMENTO POLITICO DEL PAESE

LA SEGRETARIA GENERALE CISL
Roma, 29 maggio 2018
Care amiche e cari amici,
ci sono momenti in cui il sindacato è chiamato ad una chiara assunzione di responsabilità per difendere i principi costitutivi della nostra Repubblica, fondata su un rapporto di giusto equilibrio tra gli Organi Costituzionali, il Parlamento, la politica, la società civile.
Di fronte all’attacco davvero inquietante, senza precedenti nella storia repubblicana, verso il ruolo di garanzia e le prerogative costituzionali esercitate dal Presidente della Repubblica a tutela delle istituzioni democratiche e della collocazione storicamente Europea del nostro paese, la Cisl non può rimanere immobile o silente, nel mentre vengono messi in discussione seriamente i pesi ed i contrappesi che regolano i rapporti tra i poteri costitutivi dello Stato. La difesa della Carta Costituzionale è un principio fondativo per la Cisl, è nel dna stesso di ogni cislino e cislina. Ogni qualvolta è stata messa in discussione l’unità del paese e la garanzia di una normale e corretta dialettica democratica, il sindacato, e la Cisl in particolare, sono stati sempre un baluardo, un argine forte contro ogni deriva antidemocratica, populistica, avventuristica.
I valori del lavoro, della giustizia sociale, della tolleranza, dell’accoglienza e del rispetto della persona sono principi indissolubili nella nostra Carta Costituzionale e della nostra democrazia. Essi costituiscono il perno, l’architrave su sui cui si regge la nostra convivenza civile e sociale. Ecco perché in queste ore così delicate e difficili per il paese, vogliamo lanciare un appello accorato a tutti i nostri iscritti, ai militanti, ai delegati ed ai dirigenti: dobbiamo mobilitarci per garantire il rispetto delle regole democratiche e rimettere al centro della dialettica politica le attese e gli interessi dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani e dei disoccupati. Una Europa solidale e del lavoro, una politica di crescita basata su più investimenti pubblici e privati, un fisco più equo, il riequilibrio economico tra nord e sud, uno sviluppo industriale più rispettoso dell’ambiente, la lotta alla povertà, la sicurezza in tutti gli ambiti della vita civile e sociale: sono queste le grandi questioni aperte nel nostro paese che vanno affrontate con pragmatismo ed uno spirito costruttivo, valorizzando anche il contributo del sindacato e la partecipazione dei lavoratori. Non si possono mettere in discussione i valori, le garanzie di libertà ed i diritti inviolabili della nostra Carta Costituzionale per interessi di partito o personali.
Valuteremo con oculatezza nelle prossime ore insieme agli amici di Cgil e Uil quali iniziative sindacali intraprendere per ribadire la nostra vicinanza e solidarietà nei confronti del Presidente della Repubblica, a tutela del ruolo e della funzione istituzionale così importante che esso rappresenta per tutti gli italiani. Sarà una risposta chiara, pacifica, autonoma, come abbiamo sempre fatto nella nostra lunga storia, affinché nel paese si affermi una forte identità politica, sociale e culturale a difesa delle istituzioni democratiche e delle garanzie sancite nella nostra Carta Costituzionale.
Fraterni saluti
Annamaria Furlan




Furlan: “Serve un Esecutivo che metta al centro il tema della dignità del lavoro. Ma va rispettato il ruolo del Capo dello Stato e la Carta Costituzionale”

La Segretaria Generale della CISL Annamaria Furlan ha dichiarato :”Stiamo vivendo un momento davvero delicato e difficile per la storia del nostro paese. Mai come oggi abbiamo bisogno di un Governo che guardi al tema del lavoro, allo sviluppo, alla crescita. Un Governo che metta al centro della propria agenda, ma anche al centro dell’ agenda europea, il tema della dignità del lavoro, della sua sicurezza e delle prospettive di sviluppo”.
“L’esigenza di dare un Governo autorevole al paese si può e si deve realizzare rispettando le istituzioni, la nostra Carta Costituzionale e le prerogative che essa affida alla figura del Presidente della Repubblica. Ecco perché noi riteniamo che il Presidente Mattarella abbia svolto il suo ruolo pensando agli italiani ed al futuro del nostro paese. Come organizzazione sindacale, in modo particolare come Cisl, siamo stati e resteremo sostenitori della nostra Carta Costituzionale, della democrazia e della partecipazione”.
“Sono inaudite le reazioni ed i toni usati nei confronti del presidente della Repubblica. Bisogna avere fiducia nel ruolo di garanzia istituzionale e di arbitro di Mattarella. La politica metta al centro gli interessi del paese, delle famiglie, dei lavoratori e dei pensionati. Ora occorre responsabilità da parte di tutti”.