UNIVERSITA’ CATTOLICA :RAPPORTO SULLA SALUTE

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UNIVERSITA’ CATTOLICA :RAPPORTO SULLA SALUTE

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Rapporto Osservasalute 2017

L’Università Cattolica del Sacro Cuore ha pubblicato in questi giorni l’annuale Rapporto sullo stato di salute del Paese. Lo studio descrive un tendenziale miglioramento degli stili di vita e della longevità della popolazione, con un aumento della speranza di vita negli ultimi 5 anni di 0,8 anni per gli uomini e di 0,3 anni per le donne. Tuttavia si è registrato un peggioramento per i nostri anziani dei livelli di cronicità e non autosufficienza rispetto agli anziani di altri paesi europei, con un incremento del 12,2% tra il 2012 e il 2016 delle limitazioni fisiche e delle malattie croniche con una prevalenza nel genere femminile, ponendo l’Italia solo al 15° posto per speranza di vita alla nascita senza limitazioni fisiche.
Nel complesso si registra una diminuzione del tasso di mortalità precoce (nella popolazione tra 30 e 69 anni) di circa il 20% negli ultimi 12 anni, con valori che scendono da circa 290 decessi a circa 230 ogni 10.000 persone, dovuto soprattutto ad una maggiore prevenzione e all’efficacia delle cure contro i tumori, con un allungamento delle prospettive di sopravvivenza e/o guarigione.
Continuano a crescere i cosiddetti “giovani anziani” (65-74 anni) che sono 6,6 milioni pari al 10,8% della popolazione, mentre rimane stabile la fascia degli “anziani” (74-84 anni) che con 4,8 milioni rappresentano l’8% della cittadinanza, mentre i “grandi vecchi” (sopra gli 85 anni) sono 2 milioni pari al 3,4% della popolazione.
Tanti sono tra questi i non autosufficienti. Analizzando il fenomeno delle limitazioni nelle classi di età anziane, è stato osservato che tra gli ultra-sessantacinquenni l’11,2% ha molta difficoltà o non è in grado di svolgere le attività quotidiane di cura della persona senza ricevere alcun aiuto, quali mangiare da soli anche tagliando il cibo, sdraiarsi e alzarsi dal letto o sedersi e alzarsi da una sedia, vestirsi e spogliarsi, usare i servizi igienici e fare il bagno o la doccia. Le quote di persone non autonome in queste attività si attestano al 3,2% tra gli anziani di 65-74 anni, al 12% tra quelli nella classe di età 75-84 e al 36,2% tra gli over 85.
Come sottolineato nel Rapporto, il 30,3% degli ultrasessantacinquenni ha molta difficoltà o non è in grado di usare il telefono, prendere le medicine, gestire le risorse economiche, preparare i pasti, fare la spesa e svolgere attività domestiche leggere o svolgere occasionalmente attività domestiche pesanti. Tali prevalenze si attestano al 13% nella classe di età 65-74 anni, al 38% per gli anziani tra i 75-84 anni e al 69,8% tra gli ultra ottantacinquenni.
La problematica, secondo lo studio, è destinata a riguardare sempre più anziani.
Il Rapporto può essere letto integralmente sul sito http://www.osservatoriosullasalute.it/osservasalute/rapporto-osservasalute-2017